#1 IL MIO CUORE CATTIVO, Wulf Dorn


TitoloIl mio cuore cattivo


Autore: Wulf Dorn 


Editore: Corbaccio



Prezzo: 12,66 € 

Pagine: 347 pag.

Genere: Thriller psicologico, mistero, drammatico

Tempo di lettura: 2 giorni ca.


Ho una parte della librerie di casa dove tengo i libri che vorrei leggere ma che non ho il tempo materiale di prendere in mano, di tanto in tanto perciò, in periodi meno impegnativi, ne pesco uno di quelli accumulati e mi ci dedico a pieno, come fossi in libreria, ma con volumi che ho pagato mesi e mesi prima. 
L'altro giorno, data la mia passione per l'autore ho visto la copertina nera lucida che mi fissava dallo scaffale, come a chiamarmi. 

Il mio cuore cattivo ha forse avuto la sfortuna di esser stato preceduto da tre volumi che ho fortemente apprezzato e si è quindi portato dietro l'onere delle aspettative. Non ho apprezzato infatti a pieno l'opera nonostante io l'abbia letta in un giorno o poco più.

La trama non delude. Tratta infatti di Dorothea, un'adolescente che a causa di un grave lutto deve sottoporsi a delle cure psichiatriche, una volta fuori si trasferirà in un piccolo paesino sperduto, ben lontano da Berlino, la città da lei tanto sognata, con la madre.
Doro, come preferisce farsi chiamare, qui verrà coinvolta in un mistero tanto grande che la porterà a dubitare di se stessa e della sua sanità mentale. Più che un tentativo di risolvere il caso, questo sarà per lei il tentativo di dimostrare a tutti di essere guarita dai traumi del passato. 

Dorn crea una trama coinvolgente da ogni punto di vista compreso il finale a sorpresa che tanto caratterizza le sue opere; l'unica pecca sta nella scrittura. 
La scrittura purtroppo è, a mio parere, un po' troppo semplice ed è un fastidio che si è protratto fino a fine libro, a tratti più o meno marcato. Non capisco se l'autore abbia scritto ispirandosi a un libro illustrato per bambini, se il traduttore non sia stato in grado di eseguire il compito o se, ancor peggio, a parere di Dorn, i ventenni di quest'epoca parlino tutti così.

"Ognuno di noi è tentato ogni tanto dalla malvagità: è umano che accada. Ma finché ci si limita a pensarlo non c'è niente di male."
 (Wulf Dorn)

Unico altro appunto negativo che posso fare è sul finale.
Il trama prende forma nell'arco di quasi 350 pagine e purtroppo ho trovato la conclusione del caso abbastanza sbrigativa e un po' alla "inserisco un dialogo di due pagine botta e risposta e spiego tutto così". 

L'autore dichiara nell'epilogo di esser stato ispirato da fatti tragici realmente accaduti in quell'anno, portando a riflettere lo spettatore sulla crudeltà e sul male, spingendolo oltre al significato del libro di per se e accompagnandolo a esplorare mano nella mano il male che risiede dentro ognuno di noi. 

In conclusione proseguirò a comprare i suoi libri come si suol dire "ad occhi chiusi", spero solo che sia stato un passo falso che, ammettiamolo, tutti si possono concedere. 







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